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Venezia capitale del nuovo artigianato

Fondazione di Venezia ha lanciato il progetto Venezia capitale del nuovo artigianato con un evento molto partecipato che si è tenuto questa mattina. Per Michele Bugliesi, presidente della Fondazione, c’è un legame stretto tra artigianato, residenzialità e rigenerazione urbana. Nel progetto l’artigianato è visto come una risorsa che, se combinata con le nuove tecnologie e lo sviluppo imprenditoriale, può innescare importanti percorsi di crescita economica e sociale.

All’evento è intervenuto, Simone Venturini, Assessore alla Coesione Sociale, Turismo, Sviluppo Economico, Lavoro e Residenza del Comune di Venezia, che ha sottolineato l’importanza di guardare alla città da una prospettiva diversa, non più ancorata al passato, ma proiettata al futuro. Citando il libro di Stefano Micelli, Futuro Artigiano, Venturini ha voluto sottolineare quanto l’artigianato possa dare un contributo attivo a questa nuova visione.

Venezia capitale del nuovo artigianato

Alberto Cavalli, Direttore generale Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e curatore di Homo Faber ha ricordato che lo straordinario successo della mostra (55.000 visite in meno di tre settimane!) è riconducibile alla percezione di autenticità e unicità dei prodotti artigianali. Le persone, ha detto Cavalli, uscivano dalla mostra felici perché avevano colto il grande ingegno e cura nel lavoro dell’artigiano. Ingegno e cura che trasformano un oggetto in qualcosa di più di un semplice prodotto: in un bene con un elevato contenuto valoriale.

Per Alberto Ferlenga, Università IUAV, Presidente Fondazione IUAV, la complessità è del nostro tempo, ma l’Italia è sempre stata in grado di interpretarla. Questa complessità cambia nel tempo, basti pensare a Venezia: si deve essere capaci di interpretarla con gli strumenti più opportuni. Matteo Masat, Direttore Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia, ha portato l’attenzione sul tema della narrazione dell’artigianato, che soprattutto a Venezia non è stato raccontato nel modo più opportuno.

Venezia capitale del nuovo artigianato

Stefano Micelli, presidente esecutivo di Upskill 4.0, ha sottolineato due aspetti cruciali per il rilancio dell’artigianato: la necessità di coinvolgere le giovani generazioni e l’apprendimento di un nuovo metodo di lavoro in grado di favorire creatività e innovazione. Sul primo punto, Upskill 4.0 si sta impegnando per creare un ponte virtuoso tra imprese e giovani dando vita a dinamiche sociali oltre che economiche che hanno una forte ricaduta sui territori realizzando progetti come Upskill Venezia. Sul secondo punto, Micelli ha messo in evidenza che quello che spesso manca agli artigiani è un metodo. La creatività ha bisogno anche di strumenti per l’innovazione, come lo è il Design Thinking. Non servono solo estro e scintilla, il nuovo artigianato deve seguire dei processi definiti. Solo così nuovi artigiani possono ritrovare una maggiore consapevolezza del proprio lavoro e fiducia in se stessi. Realizzare qualcosa di nuovo non è più quindi frutto del caso o di una generica ispirazione ma è il risultato di un percorso. Consapevolezza e fiducia che sono ingrediente fondamentali per la costruzione di good jobs, lavori che non sono solo in grado di garantire un più che dignitoso sostegno economico ma soprattutto in grado di dare significato alle proprie azioni. Questo tema è proprio al centro del progetto Upskill 4.0.

Per Michela Scibilia, Presidente CNA Venezia Associazione Metropolitana, l’artigianato a Venezia non è solo artigianato d’eccellenza o l’artigianato all’interno delle imprese, ma è anche artigianato legato alla manutenzione che cura gli aspetti sensibili che costituiscono Venezia. 

Venezia capitale del nuovo artigianato

All’evento sono state poi presentate le otto aziende che partecipano alla seconda edizione di Upskill Venezia: si sono raccontati, hanno ricordato perché hanno scelto di partecipare al progetto promosso da Fondazione di Venezia, con in sala alcuni degli studenti ITS che stanno portando avanti le sfide progettuali lanciate dalle aziende partecipanti: una nuova strategia di comunicazione per raccontare i valori di Rimani, allargare la community dei lettori della casa editrice Wetlands, creare dei format innovativi per l’Associazione Sportiva Gloria Rogliani, sensibilizzare le nuove generazioni sull’antica tradizione del merletto di Burano di Martina Vidal, nuovi format esperienziali online e in presenza per Micromega; comunicare in maniera innovativa l’unicità degli oggetti realizzati da Rehub; migliorare l’esperienza online dei clienti di Ramosalso; creare format innovativi digitali e fisici per la libreria e bistrot di Venezia sullaluna.

Per Elena Donazzan, Assessore Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità Regione del Veneto, creatività è educazione. A Venezia c’è un problema di natalità, è una città molto costosa e la narrazione negativa che ha accompagnato in questi anni imprese come quella del Mose, hanno danneggiato l’immagine di una realtà che ha comunque molte storie vere, che meritano di essere supportate e raccontate. Gli ITS sono delle realtà interessanti, flessibili e che possono fornire quel potenziale necessario per il futuro. A Venezia verrà fatta una grande azione di formazione nel 2023, perché sia pronta e titolata per accogliere cospicui fondi europei dedicati alla rigenerazione territoriale nei prossimi anni.