Upskill4.0 logo

Blog

Upskill 4.0 in UniCredit a Milano per presentare quattro proposte per il Made in Italy

Il 15 febbraio è per noi di Upskill 4.0 una data da ricordare. Abbiamo presentato a Milano di fronte al top management di UniCredit Italia i progetti realizzati con il supporto di Fondazione Cariverona. È stata un’occasione non solo per condividere quanto abbiamo realizzato in quest’ultimo anno ma anche per raccogliere indicazioni importanti per quello che faremo nel prossimo futuro.

Vi vogliamo raccontare come è andata. Partiamo innanzitutto dai progetti.

Abbiamo presentato quattro progetti rappresentativi di altrettanti settori trainanti del made in Italy: Dario Pegoretti che produce a Verona telai di biciclette per la meccanica leggera, Progetto Quid che sempre a Verona fa upcycling dei tessuti per la moda, Coplant che è un importante vivaio di Canneto sull’Oglio in provincia di Mantova per l’agricoltura e Reverse che produce sistemi di arredamento sostenibili a Verona per il settore della casa/arredo. Sotto la guida del team di Upskill 4.0, le aziende hanno collaborato per 10 mesi con studenti rispettivamente dell’ITS Maker di Modena, dall’ITS MITA Academy di Firenze, dal FITSTIC di Bologna, dall’ITS Fondazione Malignani di Udine.

Upskill 4.0 a Milano presso Unicredit

Studenti e project manager Upskill si sono alternati sul palco della Tower Hall di Unicredit per presentare le proposte per affrontare le sfide progettuali che le aziende avevano definito.

Gli studenti dell’ITS Maker di Bologna assieme a Sofia Ressia di Upskill 4.0, hanno presentato un prototipo di una nuova maschera per la saldatura dei telai della bicicletta che attraverso la combinazione tra realtà aumentata e sensoristica 4.0 consente di guidare con estrema precisione il lavoro del saldatore, senza però eliminare la componente artigianale del lavoro. Questa è stata una esplicita richiesta di Pietro Pietricola e Cristina Wurdig della Dario Pegoretti: avere un sistema capace di assistere il lavoro delicato della saldatura ma senza automatizzarlo. Sembrava una sfida impossibile ed invece attraverso il metodo del Design Thinking e la creatività degli studenti si è arrivati ad una soluzione in grado di usare la tecnologia per potenziare il lavoro dell’artigiano. Pietro e Cristina hanno accolto questa soluzione con grande entusiasmo e hanno detto che “non vedono l’ora di poter iniziare a sperimentarla in azienda”.

Per Progetto Quid, gli studenti dell’ITS MITA di Firenze, coordinati da Elena Masi di Upskill 4.0, si sono concentrati su un progetto dedicato al tema della pelle e in particolare al recupero dei molti scarti di produzioni legati a questo materiale. Hanno realizzato una nuova collezione di accessori (borse) altamente personalizzabili e con un design che combina la qualità estetica con la necessità di recuperare più tessuto possibile. Inoltre, gli studenti hanno sviluppato una nuova interfaccia digitale che consente al consumatore finale di poter visualizzare la borsa in 3D. Recupero degli scarti e produzione on demand. Per Valeria Vallotto, vicepresidente di Progetto Quid, gli studenti hanno risposto alla sfida “con occhi pieni di bellezza” andando però di fatto a risolvere un grande tema: quello dell’eccedenza di pellame.

Gli studenti dell’ITS Fitstic di Bologna hanno lavorato per Coplant, coordinati da Michele Tagliavini di Upskill 4.0, realizzando un nuovo posizionamento d’immagine del vivaio all’interno del settore vivaistico tradizionale. La soluzione a cui gli studenti sono arrivati, si basa su due elementi. Il primo è una rinnovata presenza digitale per il 30° anniversario con un nuovo logo, un nuovo sito internet, una nuova strategia comunicativa, una nuova pagina Instagram. Il secondo è un configuratore web, realizzato attraverso la collaborazione con Vitruvio Virtual Reality, che attraverso la realtà aumentata consente al consumatore di scegliere le piante sulla base della zona climatica e di visualizzarne l’evoluzione nelle stagioni. Una soluzione innovativa che dà così la possibilità a Coplant di dialogare direttamente anche con il consumatore finale. Michele Tusi, responsabile commerciale del vivaio, ha dichiarato che queste soluzioni saranno: “alla base dello sviluppo futuro dell’azienda”

La sfida lanciata da Reverse era elaborare nuovi progetti con nuovi materiali che si potessero realizzare con i macchinari già presenti nella falegnameria dell’azienda. Gli studenti che si sono cimentati su questa sfida sono gli studenti dell’ITS Fondazione Malignani di Udine, coordinati da Tiziana Obici di Upskill 4.0. La soluzione a cui si è arrivati è NOT (Not Only Wood), una seduta componibile e adattabile sia agli spazi interni che esterni. Inoltre, gli studenti hanno selezionato nuovi materiali riciclati come il Wasbottle (un materiale ricavato da plastica riciclata, con una texture eterogenea e sempre unica) e il MOSSwall (il muschio stabilizzato brevettato per spazi indoor esclusivi) che possono essere applicati usando le stesse tecniche di lavorazione del legno. Per Federica Collato, una delle fondatrici di Reverse, la soluzione proposta è “immediatamente applicabile in azienda” ma rappresenta una proposta molto ricercata dal mercato.

Veniamo ora ai feedback che abbiamo raccolto da UniCredit.

Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit, intervenuto alla fine delle presentazioni, ha detto che: “Non mi aspettavo tanta sostanza e tanta capacità di innovazione e di network tra scuole e imprese.  Upskill 4.0 è la dimostrazione concreta di come lavorare sinergicamente può contribuire a promuovere processi virtuosi di innovazione presso il tessuto di micro-imprese e PMI dei nostri territori, facendo leva sulle competenze specialistiche degli ITS. Usciamo ancora più convinti di essere sulla strada giusta, bisogna accelerare.” 

Per Stefano Gallo, Head of Territorial Development & Relations di UniCredit: “Questo incontro non è un punto d’arrivo, ma un punto intermedio di un progetto nato ormai tre anni fa. Fin da subito abbiamo creduto nel progetto Upskill 4.0 perché pensiamo che oggi ci sia oggi un nuovo modello per sostenere i territori, più inclusivo e capace di contribuire al rafforzamento del capitale umano. Nel progetto presentato abbiamo visto all’opera un ecosistema importante che mette insieme Fondazione Cariverona, ITS, Upskill 4.0 e Università”.

Lasciateci dire che questi riscontri sono per noi motivo non solo di grandissima soddisfazione ma di ulteriore stimolo a proseguire lungo la strada che abbiamo tracciato in questi anni.