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La stanza del tempo interattiva dell’Atelier Martina Vidal diventa realtà

Sarà la prima di Burano, non c’è dubbio. Verrà realizzata nei prossimi mesi “La stanza del tempo interattiva” il prototipo ideato per Upskill Venezia che permette di vivere la Burano di inizio secolo e capire l’importanza della cultura del merletto. 

Era da tempo che l’Atelier Martina Vidal pensava di realizzare qualcosa di innovativo che raccontasse una tradizione, quella del merletto, che deve necessariamente proiettarsi al futuro.

Il progetto ViviBurano e nello specifico il prototipo in realtà aumentata “La stanza del tempo interattiva” realizzato dagli studenti dell’ITS FITSTIC di Bologna sotto la guida di Michele Tagliavini, project manager Upskill 4.0, per Sergio Vidal e Marta Perissinotto è stata una rivelazione: hanno capito come il digitale poteva aiutarli a traghettare la cultura del merletto nel nuovo millennio. “È stato finalmente qualcosa di concreto” ci racconta Marta Perissinotto “abbiamo visto il visore, non erano solo parole!”

In questi mesi dopo la presentazione del prototipo lo scorso aprile all’M9, ci sono stati grandi cambiamenti nell’Atelier, che si sta allargando e sta allestendo un nuovo museo del merletto con la collezione di Famiglia. E nel 2024 ci sarà anche la realtà virtuale. 

Il team responsabile del progetto è guidato da Alice Rizzetto di Upskill 4.0 con l’importante contributo di Vitruvio Virtual Reality, agenzia specializzata in progetti innovativi basati sul digitale. Nelle scorse settimane il team si è recato a Burano e ha raccolto il materiale iconografico che servirà per realizzare concretamente questo spazio virtuale.

Il progetto prevede il ricorso alla realtà virtuale (VR). Grazie alla virtual reality si ha un’esperienza immersiva che simula un ambiente esistente o immaginario: lo scenario è realizzato utilizzando fotografie panoramiche a 360 gradi o grafica 3D, consentendo agli utenti di “visitare” ed esplorare un luogo in modo interattivo indossando dispositivi VR come visori e controller. Ed è proprio questo che il team Vitruvio ha realizzato nelle scorse settimane.

“Abbiamo pensato alla realtà virtuale perché non vogliamo mettere in evidenza il merletto come prodotto ma raccontare la sua unicità e originalità a persone lontane, a paesi come gli Stati Uniti, per esempio” ci dice Marta Perissinotto, “vogliamo che i nostri attuali e futuri clienti abbiano una immersione completa in un ambiente virtuale, permettendogli di vivere un luogo come un’esperienza, anche se non presenti fisicamente a Burano. Con la speranza che una volta qui, ci vengano a trovare, o anche solo ne percepiscano il valore a distanza”.