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Intervista ad Alice Rizzetto, Account Manager di Upskill 4.0

Ad Alice Rizzetto piace bruciare le tappe. Dopo la laurea magistrale in Strategie di Comunicazione all’Università di Padova, invece di cercare un approdo sicuro in una agenzia di comunicazione, decide di buttare il cuore oltre l’ostacolo e di fare la sua prima esperienza lavorativa in una start-up. Una decisione che le consente una rapida crescita professionale e che l’abitua a ragionare fuori dagli schemi. Questa esperienza le apre le porte di importanti realtà del panorama italiano del digitale dove lavora per diversi anni. Per poi arrivare finalmente in Upskill 4.0! Ecco la storia di Alice. 

Alice Rizzetto

Qual è stata la tua prima esperienza lavorativa?

La mia prima grande esperienza lavorativa è sicuramente a New York all’interno di Design-Apart, un living showroom tra la 25th e la 6th strada a Manhattan, che aveva lanciato un nuovo modo d’intendere il modello distributivo del Made in Italy. È cominciato tutto con uno stage durante l’università. Avevo molta voglia di mettermi alla prova e chiesi al mio relatore di tesi, il prof. Marco Bettiol, di darmi un consiglio. Così arrivai in Design-apart. All’inizio mi occupavo principalmente di comunicazione, prevalentemente digitale. Poi però il contesto di lavoro era così particolare che le mie attività si sono allargate. Design-Apart era una start-up, ho cominciato a occuparmi anche di relazioni con i clienti e di organizzare i processi di lavoro, anche se si allontanavano dalle mie competenze principali. È lì che ho realizzato che potevo cimentarmi anche con la parte commerciale e la vendita. Dopo qualche anno di lavoro intenso, tra l’Italia e New York, capisco che mi mancava la classica esperienza in agenzia: certo, mi ero appassionata del mondo dell’arredo, avevo sviluppato moltissime soft-skill ma volevo cimentarmi con una struttura organizzativa più articolata, quindi ho scelto di entrare in Develon Digital, una Digital company che fa parte del gruppo Develon che si trova a Vicenza e a Milano. Lì entro a far parte del team di strategia digitale e mi occupo soprattutto di strategia e web marketing. Questo settore mi entusiasma fin da subito perché capisco che non si tratta di semplice comunicazione digitale o strategia: mi occupo di posizionamento di marca, di trasformazione digitale delle aziende. In Develon Digital rimango sei anni, molto intensi, di grande lavoro e di grandi soddisfazioni, dove metto in atto con i miei colleghi grandi cambiamenti: di uno sono particolarmente contenta, quello di aver contribuito all’unione dei team di strategia e di design, ribattezzato nel 2019 team experience.

Perché hai scelto Upskill 4.0?

Nel 2022 vengo contattata da Stefano Micelli, per cui avevo già lavorato con Design-Apart, che mi racconta degli sviluppi di Upskill 4.0 e dopo alcune riflessioni decido di unirmi al team perché la tipologia dei progetti che segue lo spin-off permette di fare due cose che mi sono sempre piaciute molto: essere versatile e lavorare con aziende di piccole e medie dimensioni su cui puoi veramente fare la differenza. In agenzia avevo avuto la fortuna di lavorare con grandi brand, è stato molto sfidante. In Upskill 4.0 potevo confrontarmi con realtà numericamente più contenute, ma su cui le mie competenze a metà tra comunicazione e marketing, cura del cliente e progettualità, potevano dare vita a dei cambiamenti nel breve periodo. 

Poi mi entusiasmava l’idea di confrontarmi con un metodo, il Design Thinking, che conoscevo e già applicavo, ma non in modo così strutturato. Poi infine lo devo ammettere, ho scelto Upskill 4.0 anche perché era a Venezia, città con una vocazione cosmopolita che mi ha sempre affascinato. 

Di cosa ti occupi in Upskill 4.0?

Sono account manager, mi occupo di accompagnare e guidare le imprese nei progetti sul territorio assieme agli altri colleghi project manager. In particolare, aiuto le imprese a mettere più a fuoco la sfida progettuale che lanciano poi al gruppo di studenti ITS con cui lavoreranno e nella parte finale dei progetti ad esplorare assieme a loro quali sono le possibilità per trasformare il prototipo che hanno avuto come output del progetto in qualcosa di reale. 

Ci puoi parlare del progetto Open Academy?

Da qualche mese mi occupo anche del progetto Open Academy di Upskill 4.0, che è un’area in cui la metodologia del Design Thinking si adotta esattamente come nei progetti di rigenerazione urbana e territoriale, ma con alcune differenze: in quest’area è l’azienda che sceglie di affrontare una sfida progettuale, di raggiungere con le proprie risorse interne un obiettivo di business attraverso i nostri progetti. All’inizio ci sono dei percorsi formativi per l’impresa molto strutturati, con esperti e docenti universitari, che aiutano l’impresa a definire la sfida progettuale. Poi vengono coinvolti gli studenti ITS assieme a gruppi di studenti universitari. Si ha quindi una contaminazione di competenze e un incrocio di energie incredibili! Si innescano processi di miglioramento, d’innovazione e di fiducia che coinvolgono tutti: gli imprenditori, chi lavora già in azienda, gli studenti ITS con le loro competenze verticali, gli studenti universitari con la loro voglia impellente di confrontarsi con il mondo del lavoro. Questo è un progetto che mi sta appassionando moltissimo, lo presenteremo al prossimo Salone del Mobile di aprile a Milano.