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Intervista a Selena Brocca, direttrice generale di Upskill 4.0

Selena Brocca è nata e cresciuta a Fano, nella provincia di Pesaro e Urbino, ma vive a Venezia da ormai 10 anni. A 19 anni è approdata a Venezia per fare l’Università a Ca’ Foscari dove ha studiato Lingue, economie e istituzioni dell’Asia. È una persona molto curiosa e determinata, ama le sfide e scoprire e sperimentare cose nuove, e studiare cinese le ha sicuramente dato modo di aprire i suoi orizzonti, viaggiare e conoscere una cultura e una lingua molto diverse dalla nostra.

Durante la magistrale si è appassionata a due temi che oggi (e non è un caso!) fanno parte della sua quotidianità: il Made in Italy e il Design Thinking. La scoperta di questi due temi avviene durante la sua partecipazione a un Active Learning Lab organizzato a Ca’ Foscari. Da quel giorno ha iniziato a studiare e a sviluppare progetti che le hanno permesso di diventare sempre più consapevole sul Design Thinking come metodologia per la gestione dell’innovazione all’interno delle PMI.

Selena Brocca Upskill 4.0

Come è iniziato il tuo percorso in Upskill 4.0 e di cosa ti occupi?

Sono in Upskill fin dal primo giorno. Dopo la mia laurea ho iniziato un percorso di ricerca presso il Dipartimento di Management sui temi di internazionalizzazione e Industria 4.0 per le PMI. Dal 2019, parallelamente alla mia attività di ricerca, sono entrata a far parte del team di ITS 4.0 che mi ha permesso di conoscere il mondo degli ITS. Oggi in Upskill 4.0 ricopro il ruolo di Account Manager per i progetti di rigenerazione urbana e territoriale, coordino tutti i progetti che sviluppiamo con Fondazioni e ITS.

Sappiamo che quest’anno hai completato un Master in Business Innovation Design presso la Bologna Business School. Nella tua tesi finale hai presentato un progetto sul tema della rigenerazione urbana e territoriale. Ci puoi spiegare di che cosa si stratta?

Ho scelto di fare un Master per approfondire e consolidare le mie conoscenze in campo di management e innovazione. È stato un percorso che mi ha portato a riflettere molto su come portare innovazione in contesti “difficili”, che non siano Milano o la Silicon Valley come la provincia italiana. Ho scelto quindi di sviluppare un progetto sul tema della rigenerazione territoriale, partendo dall’assunto che per portare innovazione in questi contesti sia necessario innanzitutto valorizzare l’esistente. Il progetto che ho presentato prevedeva la creazione di un processo che porti alla realizzazione di un network di luoghi e persone dove attraverso l’uso della tecnologia cultura, lavoro e socialità favoriranno la trasmissione e sviluppo di saperi e competenze; lo scambio intergenerazionale in chiave 4.0, l’attrattività dei luoghi; la costruzione di un futuro per i cittadini.

Perché ti piace lavorare in Upskill 4.0?

Perché ogni giorno ho modo di imparare cose nuove e crescere. Il Challenge Based Learning è alla base di tutte le nostre attività ed è quello che cerchiamo di trasmettere a studenti ITS e imprese con le quali sviluppiamo i progetti di innovazione. Un altro tema che mi rende orgogliosa di lavorare in Upskill è quello dell’empowerment personale attraverso l’implementazione del Design Thinking. L’ho sperimentato in prima persona da studentessa e oggi lo vedo nei team di progetto e nei miei colleghi: utilizzare una metodologia per lavorare in gruppo alla risoluzione di una sfida complessa lanciata da un’azienda che appartiene spesso a un settore molto lontano dai propri interessi, permette non solo di acquisire consapevolezza del contesto nel quale si sta operando, ma anche delle proprie capacità personali e del proprio talento.

Quali sono i tuoi progetti per il 2023? 

Sviluppare dei progetti di rigenerazione che abbiano un impatto per le comunità coinvolte, leggere tantissimo e imparare nuovi strumenti da poter utilizzare all’interno di Upskill 4.0.