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Venezia oltre lo stereotipo: una piattaforma per rilanciare il saper fare della città

Sotto le ceneri dell’overtourism qualcosa brucia. Stiamo parlando di Venezia. Nella Disneyland turistica destinata (pare) ad un futuro ad ingresso programmato, c’è un insospettabile movimento di realtà artigianali in crescita che hanno fatto della manifattura di qualità una leva per conquistare nuovi spazi di mercato. 

Queste attività rischiano di passare inosservate nel mare magnum delle offerte per turisti. Ad uno sguardo più attento, invece, queste imprese si muovono in un’altra direzione. Alcune partono dalla tradizione ma la rielaborano in prodotti contemporanei come Martina Vidal con il merletto di Burano oppure in innovativi percorsi formativi come Gloria Rogliani con la voga veneta. Altre si focalizzano sulla sostenibilità e vogliono ridurre l’impatto ambientale riadattando capi di abbigliamento esistenti come Ramosalso o lanciano nuovi punti vendita di vicinato puntando sulla riduzione del packaging e sulla proposta di una filiera corta come il negozio Rimani. Altre ancora usano la propria creatività per realizzare occhiali su misura dal design unico come Micromega oppure puntano al riciclo degli scarti del vetro e al loro uso come materiali di base per le stampanti 3D come Rehub. Per non parlare di Wetlands, editore di nuova generazione, che ha lanciato una riflessione su Venezia e la sua sostenibilità attraverso la una linea di libri ad hoc. Potremmo continuare a lungo.

Venezia overturism

Molte di queste produzioni sono rivolte non a turisti distratti ma a consumatori attenti, spesso anche locali. La proposta si basa su qualità manifatturiera e sostenibilità ambientale. Si tratta di imprese che si vogliono prendere cura (e non solo sfruttare) del luogo nel quale sono nate e intendono contribuire a rigenerarlo.

Una sfida che sentiamo molto vicina alle nostre corde di società Benefit. Grazie all’impegno della Fondazione di Venezia che ha creduto nel progetto Upskill Venezia, pensiamo di poter contribuire all’ulteriore sviluppo di queste realtà imprenditoriali coinvolgendo studenti degli ITS e lavorando con le tecnologie digitali per identificare nuovi modelli di crescita più sostenibili e resilienti. 

Pensiamo che oltre ad aiutare le singole imprese questo progetto abbia l’ambizione di sviluppare una piattaforma condivisa capace di mettere insieme tutti quegli operatori che si muovono al di fuori del business as usual turistico.