A fine novembre l’OCSE ha ospitato a Parigi il lancio del network EEcole dedicato a formazione e crescita economica. Il percorso avviato dall’OCSE punta a verificare in che modo istituzioni della formazione terziaria e della ricerca (in primis le università) possano effettivamente trasformarsi in motori della crescita economica grazie alla promozione di programmi a sostegno dell’imprenditorialità e dell’innovazione con il diretto coinvolgimento dei giovani.
Fra le sei presentazioni organizzate nella mattinata del 24 novembre è stato inserito anche il caso di Upskill 4.0. Siamo felici di aver potuto raccontare la nostra esperienza di fronte a una platea così qualificata.
In estrema sintesi il seminario ha fatto emergere tre aspetti che è importante mettere in evidenza.
Il primo aspetto ha a che fare con il successo dell’espressione “ecosistema“. Per capire il ruolo delle istituzioni della formazione e della ricerca nella crescita dei territori dobbiamo riflettere su ecosistemi in grado di evolvere nel tempo. Il concetto di ecosistema non è così nuovo. Sono quasi trent’anni che questo termine, coniato in analogia a quanto studiato in natura, ha acquisito un suo status scientifico. In anni recenti, tuttavia, l’evoluzione dello scenario economico ha reso il concetto particolarmente utile per comprendere la competitività di imprese e territori.
Se un territorio cresce questo è possibile non solo perché ci sono imprese leader in grado di sviluppare strategie di mercato innovative. Né sono sufficienti filiere robuste e innovative per sostenere la dinamica di questi stessi campioni. Quello che oggi appare evidente (e che l’OCSE ci suggerisce di prendere seriamente in considerazione) è che la crescita di un territorio dipende da imprese e filiere inserite in un contesto sociale, culturale e istituzionale ricco e capace di adattarsi nel tempo. Questi ecosistemi, in grado di includere formazione e ricerca (ma anche cultura, santità, turismo e molto altro ancora), funzionano quando sono in grado di mettere in moto la società di un territorio nel suo complesso. Quando dimostrano un costante capacità di riallineamento rispetto al mondo che cambia.
Il secondo aspetto da tenere a mente ha a che fare con la formazione e, soprattutto, con la formazione superiore. A livello internazionale, si è fatta strada la convinzione che le istituzioni che promuovono la formazione terziaria (post maturità) costituiscono un motore essenziale della crescita. Questo accade se queste stesse organizzazioni sono in grado di attivare imprenditorialità in direzioni diverse e se sono capaci di costruire con gli altri soggetti del territorio una serie di azioni innovative per promuovere innovazione e sviluppo in chiave innovativa. La loro azione, il punto è stato sottolineato da diversi interventi, non va pensata a sostegno di pochi campioni ma, più in generale, a favore dell’economia e della società dei territori. Il che non è né facile né scontato visto il sistema di incentivi che regola la carriera di professori e ricercatori. In generale, ciò che è emerso al tavolo dell’OCSE è che se esiste una “space responsiveness”, una capacità dei territori di reagire al cambiamento, questa passa attraverso ciò che in Italia chiamiamo “Terza Missione”.
C’è un terzo aspetto che abbiamo contribuito a far emergere nel corso della discussione. Ha a che fare con i progetti che abbiamo avviato a Università Ca’ Foscari Venezia prima come ITS 4.0 e poi come Upskill 4.0. Questi progetti (come altri proposti nel seminario) hanno contribuito a trasformare la formazione tecnica superiore (in Italia gli ITS) in veri e propri laboratori di sviluppo di tecnologie innovative. Cinque anni di lavoro hanno rafforzato il convincimento che scommettere sull’apprendimento attivo porta i ragazzi a sperimentare e innovare in modo originale. Per ITS 4.0 siamo partiti da due assunti semplici: non abbiamo un libretto di istruzioni per affrontare la rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo e, visti i tempi a disposizione, dobbiamo puntare su quei giovani che oggi costituiscono naturalmente i portatori sani di innovazione digitale. Il risultato è che oggi siamo fra i primi, a livello internazionale, ad aver saldato in modo efficace formazione e sviluppo tecnologico.
Le attività di Eecole continueranno nei prossimi mesi.
Contiamo di tenervi aggiornati!