La sostenibilità è un cambio ineluttabile. Le imprese devono iniziare a pensare in modo diverso. Non solo come utilizzare meglio le risorse, ma come farlo in modo sostenibile e intelligente.
Un’impresa che lavora su efficienza e differenziazione può ottenere risultati straordinari.
E non è solo una questione di costi, ma anche di valore. Quello sulla sostenibilità deve essere inteso come un percorso che parte dalla consapevolezza. L’impresa deve chiedersi “quante risorse ho davvero a disposizione?”, “Come posso usarle in modo più intelligente?”, e magari investire in certificazioni per aprirsi a nuove opportunità di mercato.
Si pensa spesso che gestire – e soprattutto rendicontare – la sostenibilità sia un affare per grandi aziende. Molti credono che diventare sostenibili richieda competenze fuori dalla portata delle piccole imprese. In realtà molte piccole imprese già producono con parsimonia, recuperano materiali, riducono gli sprechi e riutilizzano risorse. Lo fanno in modo naturale, pur senza esserne talvolta pienamente consapevoli e senza valorizzare questo impegno agli occhi del mercato, perdendo un’indubbia occasione per distinguersi e sfruttare un loro vantaggio competitivo. Come colmare il divario tra azione e comunicazione?
Il corso promosso da Upskill 4.0 e Università Ca’ Foscari Venezia all’interno del progetto #HomoFaberEconomy “Sostenibilità ambientale e responsabilità sociale per le piccole imprese. Innovare in modo sostenibile con il design thinking” nasce proprio per questo: aiutare le imprese a prendere coscienza del proprio impegno sostenibile e fornire strumenti per comunicarlo in modo efficace ed economico.
La sostenibilità non è una questione di dimensioni aziendali, ma di consapevolezza e capacità di trasformare le buone pratiche in valore.
Durante la prima parte del corso sono intervenuti molti professionisti. Eleonora di Maria, professoressa Professoressa Dipartimento di Sc. Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi di Padova, ha illustrato come sia fondamentale oggi passare da un’economia lineare a una di tipo circolare: il vero focus non sono più solo imprese e consumatori, ma le risorse e il loro utilizzo intelligente.
Giulia Pordd, ESG & Impact Manager, ha sottolineato come per un’impresa, essere sostenibile significa prima di tutto saper generare valore nel tempo, garantendo equilibrio tra crescita, risorse e impatto. La nuova logica deve guardare al futuro: non è più sufficiente rendicontare, bisogna strutturarsi strategicamente per accedere ai capitali, gestire la reputazione, rafforzare il posizionamento e aumentare l’attrattività.
Questo nuovo approccio è esemplificato dal modello Butterfly, un diagramma che rappresenta il flusso continuo dei materiali in un sistema di economia circolare. È stato sviluppato dalla Ellen MacArthur, ed evidenzia l’importanza di progettare prodotti e sistemi che facilitino il riuso circolare dei materiali, riducendo al minimo gli sprechi e l’impatto ambientale.
Per Franco Broccardi, co-fondatore e partner dello studio Lombard DCA di Milano e fondatore e curatore della rivista ÆS Arts+Economics, la sostenibilità è un valore complesso, è qualcosa non solo di economico, ma ibrido, che comprende anche aspetti sociali, ambientali e culturali. Le società benefit sono un esempio di come il profitto e il beneficio comune possano andare di pari passo. Ogni impresa deve chiedersi: qual è il mio purpose? E come posso contribuire a un mondo più sostenibile?
Federico Rossi, consulente di marketing, esperto di sostenibilità e socio fondatore di Sintesi Factory, ha approfondito il concetto di brand purpose, ovvero la ragione d’essere di un’azienda oltre il profitto. Oggi i consumatori non scelgono un prodotto solo per le sue caratteristiche, ma per come viene realizzato e per i valori che rappresenta. Si aspettano che i brand prendano posizione su tematiche rilevanti e che ci sia un allineamento valoriale. Quando questa connessione è autentica, il legame tra brand e cliente diventa profondo e duraturo.
Sempre durante la lezione su comunicazione e marketing per la sostenibilità delle piccole imprese artigiane, Sara Pallavicini ha presentato E20 #BeRight by Esther Burton, una società benefit specializzata in eventi sostenibili. L’azienda integra estetica, etica ed esperienza per creare un modello di business circolare, basato sul riutilizzo delle risorse e sulla gestione responsabile degli eventi. Grazie a partnership strategiche, Be Right interpreta la transizione sostenibile come un’opportunità di valore competitivo. È stata tra le prime aziende a ottenere la certificazione ISO 20121, innovando il settore degli eventi sostenibili.
Questo ultimo esempio evidenzia ancora una volta come le aziende possano integrare pratiche sostenibili nei loro modelli di business, trasformandole in leve strategiche per la competitività e la creazione di valore condiviso.