Il libro “The Non-Human Persona Guide: How to create and use personas for nature and invisible humans to respect their needs during design (Life-centred Design Guides)” di Damien Lutz ci incoraggia ad ampliare il punto di vista e a considerare nuove prospettive quando affrontiamo un progetto di innovazione.
Lutz è un designer e ricercatore di Sydney e da anni sta conducendo la propria ricerca per mettere in pratica ciò che in inglese viene definito “Life Centred design” per superare e integrare l’approccio “human Centred” a cui siamo abituati quando parliamo di metodologie come il Design Thinking.
Damien Lutz ci dice che nel processo di studio del contesto di azione e nel definire i bisogni e le necessità degli stakeholder influenzati dal progetto, è importante considerare il punto di vista degli essere umani, ovviamente i consumatori, indagandone i bisogni, ma che è altrettanto importante considerare anche il punto di vista di esseri viventi diversi dall’uomo e oggetti inanimati presenti nel contesto dove desideriamo apportare un’innovazione, come piante, funghi, suolo.
Nel libro si evidenzia l’importanza di costruire le cosiddette non-human personas, profili che incorporano le esigenze e le caratteristiche di piante e animali e di quanto sia importante considerare le cosiddette non user personas, che sono individui non considerati utilizzatori diretti ma persone che fanno parte della catena del valore, o che possono essere influenzate da essa.
Spesso quando pensiamo alla mappa degli stakeholder ci concentriamo sulle persone che più direttamente interagiscono con un prodotto o che verranno influenzati da una potenziale modifica che vorremmo apportare.
Leggendo questo libro comprendiamo che è necessario analizzare i bisogni anche di persone più esterne, produttori, comunità influenzate, così come considerare la salubrità del terreno della flora e della fauna che vengono influenzate da tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla produzione all’utilizzo o funzione del prodotto o servizio che vorremmo innovare.
Il libro offre una guida composta da 10 step per innovare prodotti fisici e prodotti digitali adottando un approccio Life-Centred e implementare gli strumenti delle personas per i non-utilizzatori e non-umani.
Il libro presenta anche delle interessanti risorse online, i materiali sono open source e nel libro si incoraggia alla sperimentazione e condivisione di questi strumenti per affrontare in maniera più completa e inclusiva progetti di innovazione, di design e di comunicazione.
Nel 2022 Upskill 4.0 ha seguito un progetto che riguardava il mercato dei prodotti sostitutivi alla carne, un tema sempre più attuale di cui in questi giorni si parla molto grazie alla serie Netflix “Sei ciò che mangi: gemelli a confronto” in cui viene effettuato uno studio su coppie di gemelli per indagare gli effetti di una dieta equilibrata e vegana a confronto con una dieta equilibrata e onnivora. Lungo il corso delle puntate viene anche analizzata l’industria della carne e qui vediamo un esempio di Life Centred approach, vengono spiegati i suoi effetti sui consumatori.
In Upskill 4.0 l’abbiamo compreso con il caso italiano di Food Evolution, seguito all’interno dell’iniziativa Upskill Perugia, e viene enfatizzato nella serie TV che cita il caso di Impossible Foods, oggi nell’apportare innovazione in alcuni settori è fondamentale considerare e comunicare il punto di vista e i benefici di diversi attori dell’ecosistema, cercando di arricchire il punto di vista Human Centred con una prospettiva Life Centred.
Articolo scritto da Elena Masi, project manager Upskill 4.0.